giovedì 23 ottobre 2014

LE MAREE HANNO BISOGNO DI VOI

Esiste una nuova realtà sul territorio genovese, la prima in Liguria, nata dall'entusiasmo e dalla passione di 5 ostetriche libere professioniste e dalla determinazione di una mamma che crede in questo progetto e ne è divenuta parte integrante!



Siamo la Cooperativa Sociale LE MAREE e con noi nasce a Genova la prima CASA MATERNITA'  del territorio ligure, una vera e propria casa, accogliente, calda, familiare, dove ogni Donna, Madre e Famiglia di Genova potranno accedere ad una gamma vastissima e variegata di servizi e corsi in accompagnamento a tutte le tappe della vita come nascita, crescita, sviluppo e crescita del bambino e dell'adolescente, fino alla fase riproduttiva e alla menopausa.

Un unico centro che raccoglie in se ogni riferimento di cui una donna o una famiglia possa aver bisogno, tatticamente posto in zona centrale affinchè sia facilmente accessibile da tutta Genova, in Corso Torino 9/2 con accesso privato da via Smirne.
La casa si divide in due unità: lo spazio dedicato all'accoglienza, ai corsi e agli ambulatori e lo spazio dedicato al parto e/o al post-parto, separate ma collegate tra loro.
Nella prima unità potete trovare:

  • Un accogliente ambulatorio ostetrico dove le 5 ostetriche ruoteranno per accogliere le future mamme durante i bilanci di salute mensili attraverso un percorso di ben-essere e salute verso una nascita sana e consapevole. Ma anche uno spazio per poter ricevere consulenze individuali per quanto riguarda la sfera sessuale e contraccettiva, nonchè sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e sui tumori femminili e sul benessere e la funzionalità del pavimento pelvico ad ogni età.
  • Una sala corsi accogliente ed attrezzata per incontri, corsi e seminari in gruppo, dove si svolgeranno i corsi di accompagnamento alla nascita, i corsi di movimento in gravidanza, i corsi di massaggio infantile, gli incontri tematici dopo parto tra mamme, i corsi di ginnastica per il pavimento pelvico dedicati ad ogni età...e molto altro grazie alla collaborazione in sede con altre figure professionali, tra cui una psicoterapeuta perinatale ed una nutrizionista che proporranno, oltre all'ambulatorio, seminari ed incontri tematici dedicati, ma anche la musica per i più piccini e molto ancora.
  • Un ambulatorio dove settimanalmente altre figure professionali accoglieranno le mamme o i bimbi che necessitano di tale professionalità: un'osteopata specializzata nel trattamento della donna in gravidanza e nel post-partum e dei bimbi fin dalla nascita, una psicoterapeuta perinatale, una nutrizionista e altro ancora...
  • Una sala accoglienza, dove poter scambiare due chiacchiere tra mamme, magari sorseggiando una tisana mentre i bimbi giocano in sicurezza mentre si attende di cominciare un corso o di incontrare un'ostetrica, ma anche e soprattutto uno spazio di ritrovo e confronto.
Nella seconda unità potete trovare:
  • Un'accogliente stanza attrezzata ma informale e calda a cui i futuri genitori potranno accedere per il parto e il post-parto, dotata di un comodo lettone, cuscini, palla da pilates, la vasca gonfiabile, musica e comforts, ma anche strumenti per garantire la sicurezza e il benessere della mamma e del nascituro. La nuova famiglia troverà uno spazio sicuro ma molto vicino alla realtà di casa propria dove trascorrere insieme alle ostetriche il travaglio, il parto e il post-parto, ma dove potrà anche decidere di trascorrere qualche ora o qualche giorno dopo aver partorito in ospedale e chiesto di essere dimessi precocemente rispetto ai protocolli della struttura, trovando assistenza professionale e qualificata totalmente dedicata ad essi, onde favorire il bonding mamma-bimbo e l'inizio dell'allattamento in tutta serenità e rispetto dei tempi individuali.
  • Un bagno con doccia dedicato esclusivamente alla stanza parto.
  • La cucina.
Si tratta di un grande progetto, come ho detto sopra il primo in Liguria, nato anche grazie al modello di altre realtà già presenti sul territorio nazionale, come a Bologna Il Nido o a Varese la Montallegro, La prima luce a Torino e La Via Lattea a Milano.

Come tutti i grandi progetti, anche questo ha bisogno dell'aiuto di tutti coloro che credono in esso, poichè ad oggi non possiamo purtroppo contare su alcun aiuto economico visto che la Sanità Ligure non ne ha al momento la possibilità!

Siamo in piena fase di start-up, quindi nel pieno delle spese come potrete facilmente immaginare: le burocrazie, i lavori di ristrutturazione dell'appartamento, l'affitto, le spese della luce e dell'acqua, l'acquisto delle attrezzature e dell'arredamento che ci aiuteranno a rendere la casa comoda e accogliente...

Contiamo in futuro di accedere a Bandi Europei per ricevere dei fondi, nonchè con l'incremento delle attività all'interno della casa, di poter coprire le varie spese in maniera autoctona. 
Ma per arrivare a tale autonomia, dobbiamo superare questa prima fase iniziale un po' più dura...

Abbiamo bisogno dell'aiuto di chiunque creda in questo progetto!
Ogni donazione, anche minima, sarà preziosa per noi, alleggerirà questo percorso verso il compimento di un progetto veramente innovativo ed unico per la Liguria e per Genova....insomma....
AIUTATECI AD AIUTARVI!!!!

Ecco le coordinate per aiutarci con una donazione:

Le Maree Società Cooperativa Sociale
IT34B0303201401010000001200
conto corrente n. 1200

Noi Maree siamo disponibili a rispondere ad ogni vostra domanda e curiosità alla mail coge.lemaree@gmail.com, recapito che potete adoperare per contattarci per prenotare un corso o una visita!

GRAZIE
GRAZIE
GRAZIE

Emanuela Rocca
Alessandra Parisi
Adele Moncagatta
Elisa Casazza
Teresa-Lin
e
Debora Manunta


giovedì 21 agosto 2014

Via quel dito!!

Che sia una sonda per ultrasuoni sul pancione o il dito guantato in vagina per una visita, tant'è sembra che durante il bilancio di salute mensile in gravidanza il 90% delle future mamme "subisca" un' ingiustificata e immotivata "invasione" del proprio spazio fisico.



La stessa cosa, solo in proporzioni decisamente maggiori, avviene durante il travaglio e il parto.

L'idea per questo spunto di riflessione mi è giunta questa mattina grazie ad una mamma molto sensibile all'argomento che ha lanciato la discussione su un gruppo facebook, chiedendo a cosa servisse la visita vaginale di routine in gravidanza fisiologica.
A nulla! Assolutamente a nulla, ecco la risposta! Al massimo a giustificare la parcella salata alla fine della seduta (spesso durata dai 15 ai 20 minuti netti).

Quante di voi che leggete siete state visitate tutti i mesi per il controllo del collo dell'utero senza che ci fosse una giustificazione clinica a tale pratica (ad esempio un episodio di contrazioni uterine o delle perdite ematiche che suggerissero la modificazione precoce della cervice)?
Secondo me molte di voi, potrei azzardare un buon 90%...

Vediamo che dicono in proposito le Linee Guida Italiane, quelle redatte dall'ISS (Istituto Superiore di Sanità), organo italiano, nel recente 2011.
A pagina 97 potete trovare "Esame della pelvi-Descrizione delle prove", dove viene descritto cosa si intenda per esame della pelvi e quali siano gli studi scientifici a sostegno della successiva raccomandazione, che trovate nella prima metà di pagina 98, ovvero: "L'esame pelvico di routine non è raccomandato come strumento predittivo di nascita pretermine o sproporzione cefalo-pelvica".
Cosa significa in sostanza?
Significa che non è una visita vaginale eseguita di routine e in assenza di indicazioni a predire un aumentato rischio di parto prima del termine o a far supporre che la testa del nascituro sia sproporzionata al bacino materno. Ora interrogate il vostro specialista sulle motivazioni a giustificazione della visita vaginale che esegue routinariamente durante il bilancio di salute mensile in gravidanza: vi risponderà che serve a controllare se il collo dell'utero si sia modificato (e quindi a predire un aumentato rischio di nascita prima del termine di gravidanza)! Eccolo lì!
Addirittura andare a toccare il collo dell'utero attraverso la visita può causare contrazioni uterine e aumento delle infezioni, nonchè dalla 37esima settimana una percentuale tre volte più alta di rottura prematura delle membrane!

Diamo ora un'occhiata alle Linee Guida del NICE (National Institute for Health and Care Excellence), in proposito, pubblicate nell'ottobre del 2011:
Evidence shows that routine digital cervical assessment in the absence of clinical indication in pregnant women is not effective at identifying women at risk of preterm labour and should not be used. Stopping the practice of routine digital examination of the cervix to screen women at risk of pre-term labour, in absence of clinical indication, is likely to improve quality of patient care and result in productivity savings by reducing ineffective clinical practice.
Anche le linee guida inglesi concordano nello sconsigliare la visita vaginale di routine in assenza di indicazioni cliniche....
...quindi....VIA QUEL DITO...
MENO dita
PIU' occhi
PIU' cuore
PIU' ascolto
...da parte dei professionisti sanitari...

PIU' consapevolezza
PIU' ascolto di se
...da parte delle mamme...



martedì 8 luglio 2014

Noi, i figli del "basso contatto"...

"Non ti tenevo mai in braccio, altrimenti poi prendevi il vizio e volevi stare sempre in braccio"

"La sera piangevi anche due ore nella carrozzina e noi riuscivamo a cenare"

"Ti allattavo ogni 4 ore, altrimenti prendevi il seno come un ciuccio"

Purtroppo non sono le citazioni di un libro degli anni '80 sull'accudimento dei bambini , ma tristi e sconcertanti verità applicate con "orgoglio" nella quotidianità di una bimba come me, nata negli anno '80. 
E come me mille altre, ne sono certa.

Non mi sento di essere stata una bimba privata dalle attenzioni e dall'affetto dei genitori, questo no, anzi!
Mia madre ha fatto di noi figlie il fulcro della sua esistenza, ogni sua giornata ruotava attorno a noi, lei era per noi e noi eravamo per lei. Lei ci ha sempre dimostrato affetto e dedizione cieca, attraverso la quotidianità, i gesti, i sacrifici. 
Nella mia infanzia lei ha sempre rappresentato un punto fermo, una pietra miliare.
Ho sempre potuto contare sulla sua presenza, puntuale, rigorosa, incrollabile.
Lei si annullava per noi figlie e per la casa. Non credo si sia mai riservata del tempo per se, qualche coccola, del tempo per lo sport. Ricordo che cominciò a riservarsi del tempo da dedicare al suo sport preferito quando noi eravamo più grandi e più autonome. Ne sono certa poichè lo ricordo distintamente e non come un ricordo sfumato di bimba.

Ciò che invece non ricordo sono le carezze, gli abbracci, i baci.
Ne a noi, ne tra lei e mio padre (mia sorella, più intraprendente, prendeva l'iniziativa, mio padre ogni tanto provava qualche gesto affettuoso ma veniva "scacciato"). 
Ma nemmeno nella sua famiglia di origine. Molto unita, questo sì, ma molto poco affettuosa sul piano fisico.
Ricordo che mio padre o i suoi fratelli avevano un comportamento più affettuoso (si intenda ovviamente in senso positivo, mi raccomando), ma, almeno da parte mia, sempre eluso con fastidio. Ricordo di aver schivato baci e abbracci con senso di fastidio, sempre. Succede se non sei abituato.

E poi i racconti, probabilmente narrati in occasione della mia maternità.
In occasione di un "Non tenerlo troppo in braccio altrimenti vorrà starci sempre" o di un "Non tenerlo così a lungo al seno altrimenti ti usa come ciuccio e non lo stacchi più" o peggio di un "Lascialo piangere così capisce che non deve fare capricci".

Siamo nate con un parto programmato e con la flebo di ossitocina, la mamma a letto e poi sul lettino da parto attaccata ad una flebo.
Siamo state allattate secondo orari molto rigidi e per poco tempo. "Mi raccomando, signora, non prima che siano passate 3-4 ore, la lasci piangere, non le fa mica male!". Sono stata allattata un mese circa. 

Una volta diventata ostetrica e di nuovo mamma mi sono scontrata spesso con preconcetti di questo genere mentre allattavo a richiesta o tenevo il bimbo al seno anche ore di seguito.
Ma avevo per fortuna strumenti abbastanza solidi per controbattere evidenze scientifiche alla mano (comunque lavoro non semplice per una donna che ha appena partorito, intendiamoci, e del tutto evitabile se vogliamo).

Oggi sono una persona che fatica parecchio a donare e ricevere affetto, nel senso più fisico del termine ovviamente (un bacio, un abbraccio, una carezza...) e che elude il contatto fisico di qualsivoglia grado.
Quando incontro una persona non prendo mai l'iniziativa di salutarla baciandola sulle guance (se si parla di persone con le quali sono in confidenza), ma nemmeno porgendo la mano (se si parla di persone con le quali non sono in confidenza). Attendo sempre che siano gli altri a prendere l'iniziativa, talvolta risultando fredda o scortese. Devo sforzarmi per non essere così. E non sempre riesco.
Tra gli amici probabilmente risulto freddina o scostante. In famiglia riesco ad essere più ad alto contatto coi bimbi, ma mano a mano che crescono tale contatto va sciamando. Purtroppo anche con mio marito è così. Con grande sofferenza. Di entrambi.
Infatti mi rendo conto di essere così, desidero con tutta me stessa non essere così, sono affamata di affetto che vorrei dare e ricevere. Desidero gli abbracci e il calore delle persone a cui voglio bene e desidererei essere capace di donarli loro e di essere capace di farlo senza doverci pensare, d'istinto. Invece mi scopro a desiderare di ricevere o di dare un abbraccio e percepire come un burrone che mi separa dal prendere tale iniziativa, un burrone il cui ponte di collegamento tra le due sponde giace spaccato sul fondo. 
Mi percepisco sbagliata verso tale comportamento. Mi pare quasi di invadere lo spazio altrui, di dare fastidio. E quindi non ho la spontaneità di tali gesti affettuosi. Spesso immaginandomi nell'essere più affettiva mi vedo ridicola, come se fossi tornata bambina, una bambina che chiede e che invece sta dando fastidio.

Il mio secondo figlio, settenne, è un bimbo molto richiedente a livello di contatto, abbraccia, bacia, spesso spasmodicamente, talvolta risultando "esagerato", passatemi il termine.
Ho sempre un po' sofferto questo suo comportamento senza comprenderne il motivo.

L'essere ostetrica mi ha regalato gli strumenti per rendere consapevoli le altre mamme dell'importanza dell'alto contatto. Per farle sentire adeguate verso tale istintivo comportamento. Per aiutarle a seguire l'istinto a discapito dei pregiudizi culturali.

Ma mi ha regalato anche gli strumenti per percepire la necessità di un cambiamento profondo a livello personale.
Ho iniziato un percorso, che prevedo lungo, e che per adesso mi ha portata ad elaborare tutto ciò che sto scrivendo, ovvero a comprendere dove origini questa mia sofferenza, senza peraltro farne una colpa alla mia famiglia di origine poichè a sua volta "vittima" di un'educazione a bassissimo contatto. E che mi ha portato a comprendere mio figlio e a comprendere che il senso di sofferenza che provo nei confronti della sua spasmodica ricerca di contatto non è altro che il rispecchiarmi in lui, a rivedermi piccina alla disperata ricerca di contatto ma senza riuscire a chiederlo o vedendomelo negato, forse.
Il mio rapporto con lui è nettamente migliorato, adesso. Riesco a soddisfare il suo bisogno di contatto, che è anche il mio, senza provare più fastidio (e il senso di colpa che ne derivava).

Ma fatico ancora con gli altri, con gli adulti, in primis purtroppo con mio marito. Ma senza che sia qualcosa di specifico nei suoi confronti. Sono cresciuta senza aver mai visto i miei genitori scambiarsi un gesto d'affetto. Spero che il percorso che ho intrapreso mi aiuti a ricostruire il ponte che collega le due sponde del burrone e a darmi gli strumenti per sentirmi adeguata nel mio chiedere, ricevere e donare contatto, ovviamente a partire dalla mia famiglia.

Questa mia storia vuole essere un forte messaggio dedicato a tutte le mamme.
Non abbiate paura di vecchi e obsoleti retaggi culturali che vi invitano a non viziare i vostri figli, a lasciarli piangere, a non prenderli in braccio. Siamo mammiferi, abbiamo bisogno di coccole, carezze, contatto, contenimento. E' un bisogno primario. Impariamo a non sottovalutarlo, mai!!! E fidiamoci del nostro istinto, che difficilmente sbaglia.

Ultimo consiglio: se avete in casa un libro di Estivill o di Tracy Hoggs, fatemi un favore, usatelo per accendere il barbecue questa estate o per fermare un tavolo traballante. Oppure se andate in campeggio vi assicuro che funziona molto bene anche usato come carta igienica!

Un abbraccio (vero) a tutte!
Emanuela


lunedì 23 giugno 2014

LA COPPETTA CHE TI CAMBIA LA VITA

E' piccola, morbida, inodore, può essere colorata oppure bianca, ma anche trasparente, col gambetto, ma anche la pallina o l'anello, la trovi anche coi brillantini, con la sua pratica bustina richiudibile sta nella borsa o dove vuoi, è discreta, pratica, sana e salutare, ti segue in tutto quello che vuoi fare senza disturbarti e, last but not least, è assolutamente economica ed ecologica.....di che stiamo parlando???

....ma della COPPETTA naturalmente!

Coppetta? Che coppetta? Direte voi (o, almeno spero, poche di voi eheheheh!!)...

La 
coppetta mestruale
...ovvero...
la
MODERNA, sana, eCoNoMiCa ed ecologica 
alternativa ad assorbenti e tamponi mestruali! A mio avviso la soluzione a tutti i nostri problemi femminili!

Questa foto è tratta dal blog della mia collega Violeta Benini, 
una vera esperta in materia di coppette!

Personalmente tra me e la coppetta non è stato subito amore a prima vista, va detto a onor del vero.
Ho cominciato dalla Mooncup perchè a suo tempo era l'unica in commercio, o quantomeno la più conosciuta. E ho cominciato più per senso del dovere in quanto ostetrica che per vero convincimento personale...lo ammetto (e lo scrivo perchè immagino che molte di voi all'inizio possano scoraggiarsi nel prenderci confidenza...)!
Poi dato il mio scarso convincimento per qualche tempo l'ho lasciata perdere con scuse del tipo "Non riesco a metterla nel modo giusto" "Fatico a toglierla" "Si perde (?!?)" "Mi fa male quando la tolgo" "Perde"....non che tutto ciò non fosse (apparentemente) vero, ma non avevo voglia di provare a superare questi (banali?) problemi da fase di start-up/rodaggio...

Nel tempo poi ho provato ad acquistarne altre per provare a trovare quella giusta per me.
Così ho provato Mamicup, poi MeLuna e infine Gaia.
Queste tre, più morbide rispetto a Mooncup, mi hanno aiutata a trovare il modo più confortevole per metterla e toglierla, a trovare il trucco per sistemarla al meglio e far sì che facesse il "vuoto" aprendosi in vagina e quindi a superare la fase di rodaggio che costituiva il mio scoglio personale.
Rimaneva il problema della perdita: con nessuna potevo dirmi assolutamente tranquilla di non perdere un po' di sangue e parlando con la mia collega trentina Violeta Benini, vera esperta del settore e grande collezionista di coppette, è venuto fuori che probabilmente il problema (se di problema vogliamo parlare!) era il mio perineo molto tonico, che impediva la corretta apertura di queste coppette più morbide, che non riuscivano a fare bene il vuoto, così semplicemente sono tornata alla Mooncup e....la mia vita è cambiata!!!!!!!!

Dovete sapere che io ho due giorni di ciclo piuttosto abbondante, perciò specialmente in quei giorni ero costretta ad uscire di casa sia col tampone interno che con l'assorbente, per evitare guai. E la notte spesso adoperavo due assorbenti insieme! Immaginatemi durante i corsi in piscina (circa 9 ore della mia settimana lavorativa), o dovendo assistere una mamma in travaglio, oppure semplicemente in vacanza al mare...vi assicuro che non era per niente comodo...e non parliamo poi a livello economico!!

Ecco, con la mia Mooncup tutto questo non è più un problema! Sono libera, comoda e pulita sempre! Posso stare nell'acqua, dormire, uscire, lavorare...stare a testa in giù, saltare, fare bunjee jumping e buttarmi col paracadute (vi ricordate la pubblicità di quella marca di assorbenti?) che lei sta lì buona buona e compie il suo dovere con precisione....che dire, se non che mi è cambiata la vita? 

Sono certa comunque che cambierebbe la vita a ciascuna di voi, a prescindere dalle caratteristiche del vostro ciclo, poichè si tratta di essere completamente libere, senza assorbenti fastidiosi che creano quell'ambiente caldo/umido così imbarazzante e a costante rischio-odori molesti e terreno così fertile per ogni tipo di crescita batterica e micotica...nessun filo che scende in vagina e fa capolino dalle mutandine, senza contare il rischio di schock legato all'uso dei tamponi interni!

La coppetta, una volta sistemata, NON SI VEDE & NON SI SENTE!!!!!!!



Non fatevi spaventare dal gambetto, potete decidere di tagliarlo o eliminarlo se una volta inserita la coppetta esso vi dà fastidio, ma in realtà è molto morbido e pieghevole e a molte donne non da nessun problema!



Bene, vediamo poi in termini ECONOMICI ed ECOLOGICI quale sia la differenza tra tamponi/assorbenti e coppetta.....

Niente male davvero, che ne dite? Una coppetta costa all'incirca 20 euro e dura circa 10 anni, se voi trovate la vostra al primo colpo e calcolate 30 anni di cicli mestruali nella vostra vita (mediamente parlando), la vostra spesa si aggira sui 60 euro! Il risparmio è garantito. Garantitissimo!
Ma anche doveste provarne due o tre prima di trovare la vostra, come ho fatto io, spendereste circa 100 euro e il risparmio è garantito comunque!

Se poi cominciamo a parlare dei benefici per il Pianeta, qui nulla può contro la nostra coppetta, amica della Natura!!!

COME INSERIRLA?

1A-Se è il primo giorno di utilizzo, lavatela con una goccia di sapone per i piatti biologico e risciacquatela molto bene, poi mettetela a bagno in un pentolino, accendete il fuoco sotto, portate a bollore e fate bollire 5 minuti. Tiratela fuori, lasciate che si asciughi e soprattutto che si raffreddi!


1-Chiudetevi in bagno. Almeno per le prime volte vi occorre calma e intimità per cominciare ad usarla e non certo figli e cani (o mariti) che vi entrano in bagno in ogni momento!
2-Assumete una posizione in cui accedere alla vostra vagina comodamente...in piedi con una gamba appoggiata più in alto dell'altra...accovacciate...piegate a 90°...sedute sul water...insomma, trovate voi quella più comoda!!
3-Piegate la coppetta: 

Alcune si trovano meglio con la forma a "U", più immediata, altre con la forma "A TULIPANO", più laboriosa potremo dire, ma che permette di ridurne maggiormente il diametro.


4-Inseritela in profondità in vagina (ovviamente con la parte concava rivolta verso l'alto ndr) e lasciatela, in modo che si apra e crei il vuoto tra le pareti vaginali.
5-Io a questo punto, tenendola dal gambino/pallina/anellino o dal culetto (ma senza schiacciarlo) se ho tagliato il gambino, la muovo un pochino lateralmente o avanti e indietro o la avvito delicatamente in modo che "sbuffi" facendo uscire piccole bolle d'aria, finchè tirandola dal culetto non sento che ha fatto il vuoto e che "tiene". Potete anche passare col dito intorno al perimetro della coppetta per assicurarvi che si sia aperta del tutto.
6-Non preoccupatevi che si perda, non può andare lontana.

COME TOGLIERLA/VUOTARLA/SCIACQUARLA

1-Tirate dal gambino/pallina/anellino/culetto della coppetta mentre spingete come per fare la cacca nella stessa posizione in cui eravate per inserirla, lei scenderà docilmente verso il basso.
2-Quando arriva quasi ad affiorare dalla vagina, afferratela e delicatamente schiacciatela lateralmente per ridurne il diametro, sempre tenendola in verticale, e sfilatela (non stappate effetto"tappo" tirandola fuori dalla vagina senza averla schiacciata un pochino).
3-Vuotatela dentro al water.
4-Sciacquatela nel bidet (o sotto il getto di una bottiglietta d'acqua che vi sarete tatticamente portate appresso se non avete un bidet o un lavandino a portata).
5-Tornate alla fase 1 del processo di inserimento.
6-L'ultimo giorno del ciclo lavatela accuratamente prima di riporla. Il primo giorno del ciclo successivo, prima di inserirla, lavatela nuovamente e fatela bollire 5 minuti.

Bene, non mi resta che augurare...

BUONA COPPETTA A TUTTE!!!!


Emanuela Rocca










martedì 17 giugno 2014

In gravidanza con l'ostetrica accanto 2

Quando in gravidanza "va tutto bene"...
...affidiamoci all'ostetrica!


Incominciamo a definire cosa si intenda per GRAVIDANZA FISIOLOGICA (o a basso rischio ostetrico), poichè non è detto che sia chiaro a tutti.
Ecco SaPeRiDoc come ci aiuta in 18 semplici "mosse" a capire se ci troviamo in una situazione di fisiologia (leggi normalità) o meno.
Per essere considerata in gravidanza fisiologica, la donna NON deve trovarsi (o essersi trovata precedentemente) in alcuna delle seguenti 18 situazioni:
ANAMNESI OSTETRICA (informazioni circa la o le gravidanze precedenti)
1. precedente morte endouterina fetale o neonatale
2. storia di tre o più aborti spontanei 
3. precedente figlio con peso alla nascita <2500g 
4. precedente figlio con peso alla nascita >4500gr 
5. ipertensione o preeclampsia/eclampsia nella precedente gravidanza 
6. pregressa chirurgia dell’apparato riproduttivo (miomectomia, resezione di setto uterino, conizzazione, cerchiaggio cervicale) 
GRAVIDANZA ATTUALE 
7. gravidanza multipla 
8. età materna <16 anni 
9. età materna >40 anni 
10. isoimmunizzazione Rh nell’attuale o precedente/i gravidanza 
11. perdite ematiche vaginali 
12. presenza di massa pelvica 
13. pressione diastolica uguale o maggiore a 90 mmHg 
ANAMNESI GENERALE 
14. diabete mellito insulino-dipendente 
15. patologia renale 
16. patologia cardiaca 
17. abuso di sostanze (incluso alcool) 
18. altre patologie 
(fonte: www.saperidoc.it)
 Se avete risposto di no a tutte le domande....semplicemente NON vi serve il dottore!!!!

...e presumibilmente starete cercando e contattando un'ostetrica che vi possa accompagnare attraverso i bilanci di salute nel percorso che porta alla nascita...

Come si svolge un bilancio di salute-tipo con l'ostetrica?

Durante la prima visita, che solitamente dura anche un'ora e mezza/due, si compila la cartella anamnestica che raccoglie tutti i dati della futura mamma (anamnesi familiare, ginecologica, ostetrica remota ed attuale) che possono fornire utili indicazioni all'ostetrica per valutarne la salute ed i fattori di rischio ("perché ho sempre sostenuto che la gravidanza a basso rischio e' competenza dell' OSTETRICA " dice mamma Paola"), dopodichè si procede al controllo.

Si parla, spesso si parla molto ("perchè l' Ostetrica sa ASCOLTARE e quando stai bene non serve altro", dice mamma Greta e "perché la gravidanza il parto e il post parto se tutto è nella norma e si è in salute sono una cosa naturale e si ha bisogno prima di tutto di essere accompagnate da una professionista che ti offra ascolto empatia fiducia..." dice mamma Gloria).
E' importante conoscersi, entrare in sintonia e in confidenza reciproca, imparare a fidarsi una dell'altra (" era l'unica scelta che potevo fare, era la mia ostetrica di fiducia, la più competente in ambito di fisiologia di gravidanza e sapevo che avrebbe salvaguardato e promosso la salute mia e dei miei bambini come nessun altro poteva fare", dice mamma Chiara) .Ciò avverrà poco alla volta, mese per mese, e permetterà di comprendersi con un'occhiata. L'ostetrica impara elementi importanti del vissuto della futura mamma, impara a comprenderne emozioni, reazioni e sensazioni e ciò le servirà in travaglio per sostenerla al meglio grazie ad un'assistenza personalizzata, cucita sulle sue necessità ("Sapevo che solo un'ostetrica avrebbe capito a fondo le mie esigenze e quelle del mio bambino senza invadere la mia intimità e senza giudicare le mie scelte." dice mamma Alice). La futura mamma impara a fidarsi della sua ostetrica ed entrare in confidenza con colei che probabilmente avrà l'onore di assistere insieme al futuro papà alla nascita del bambino. Si tratta di una relazione e di un legame che possono diventare anche molto forti e che davvero potrebbero aiutare la futura mamma durante la nascita, perciò va coltivato per benino, giorno per giorno ("per una prossima eventuale gravidanza mi farò seguire da un'ostetrica piena di energia che mi sostenga, come donna, come guida e che mi tenga la mano perché il percorso della gravidanza lo devo fare io, con le mie forze e sceglierò di partorire a casa nell'intimità di un ambiente che conosco, magari dopo un bagno nella mia vasca da bagno, all'alba nel mio soggiorno quando la luce sfiora i tetti delle case. " dice mamma Claudia).

Si valuta il ben-essere della futura mamma a 360°: la donna non è solamente un utero dentro al quale controllare che il bambino cresca secondo delle tabelle ("credo che se le donne iniziassero a rivolgersi alle ostetriche quando si accorgono di essere incinte, ci sarebbe una riduzione statisticamente importante della medicalizzazione di gravidanza e parto. evviva le ostetriche , dice mamma Clara)!!!
E' importante parlare della qualità del sonno, indagare sugli eventuali risvegli, sui sogni, su come ci si sente al mattino...ed eventualmente aiutare la donna attraverso i rimedi naturali.
Si valutano insieme le abitudini alimentari, l'ostetrica può anche consigliare riguardo l'alimentazione e attraverso di essa si possono alleviare alcuni disturbi legati alla gravidanza quali nausea, acidità di stomaco e reflusso gastroesofageo. Insieme all'alimentazione si valuta l'aumento ponderale in relazione alla BMI materna pregravidica, valutando l'aumento di peso considerato adatto a quella donna in quella gravidanza, che ovviamente non è standard nè uguale per tutte.
Si valuta anche la funzionalità intestinale e si valutano insieme alcuni rimedi, spesso solamente alimentari, ma comunque naturali, per garantirne la regolarità.
Si controlla la funzionalità renale e vescicale e quindi l'apporto di liquidi durante la giornata, con un occhio di riguardo ad arti superiori ed inferiori per controllare l'eventuale comparsa di edemi o ritenzione idrica.
Si dedica ampio spazio al vissuto della gravidanza, alle emozioni. E' giusto dare un nome ad esse e legittimarle, poichè in gravidanza la futura mamma si troverà ad avere una nuova emotività e un'aumentata sensibilità che per alcune potrebbero non essere facilmente accettate o potrebbero essere vissute come qualcosa da celare, specie al partner e a chi le sta intorno. E' importante che egli sia presente e riconosca la delicatezza del momento per accoglierla e sostenerla!

"Proprio per questo per la terza figlia ho deciso di scegliere l'assistenza dell'ostetrica, che si è rivelata una figura che in primo luogo ascolta la donna/mamma, le dedica tempo per valutare, oltre ai dati strettamente clinici, il benessere generale, se ne "prende cura" in tutti i sensi. " dice mamma Chiara

Quindi si passa ai controlli clinici: rilevamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca materna, manovre di Leopold (Figura 1) e misurazione del pancione (figura 2)  per valutare la posizione del bambino, stimare la quantità del liquido amniotico, valutare i movimenti attivi fetali e controllarne l'accrescimento in relazione alla settimana di gestazione e rilevamento del battito cardiaco fetale attraverso l'apparecchio doppler o lo stetoscopio ostetrico.

Figura 1 le manovre di Leopold

Figura 2 misurazione sinfisi-fondo

Attraverso queste semplici ma importantissime e non invasive manovre, l'ostetrica è in grado di valutare il benessere e l'accrescimento del bimbo e quindi il fisiologico progredire della gravidanza.
Se l'ostetrica lo ritenesse utile, se vi sono indicazioni cliniche o anamnestiche, può anche chiedere alla donna di far pipì sopra ad una striscia reattiva in grado di rilevare la presenza di alcune sostanze nelle urine in grado di fornirci dettagli sullo stato di salute materno (ad esempio la presenza o meno di proteine, ma non solo).
Da tutti i dati raccolti e dai risultati delle analisi su sangue e urine e dalle tre ecografie (per le quali verrete indirizzate all'ospedale di riferimento o al ginecologo di riferimento), l'ostetrica è in grado non solo di valutare lo stato di salute di madre e figlio, ma anche di accorgersi per tempo se qualcosa si stia discostando dalla fisiologia, valutando così l'evenienza di consultare il medico specialista ("Prima non sapevo che una gravidanza fisiologica potesse essere seguita solo da un'ostetrica. ..ora che ne sono consapevole, così come di tante altre cose, preferisco evitare il ginecologo se non necessario. Ad ognuno il proprio mestiere!" dice mamma Francesca).

Ordunque andiamo a vedere che cosa preveda il nostro Sistema Sanitario Nazionale in tema di controlli ematochimici ed ecografici che la vostra ostetrica potrà indicarvi (dei quali potrete chiedere prescrizione su ricetta rossa al vostro medico mutualista o medico di famiglia) e successivamente analizzare e valutare insieme a voi spiegandovi di cosa si tratti e che informazioni ci portino circa l'andamento della gravidanza e il benessere vostro e del nascituro:
Esami esenti ticket in gravidanza

(G.U. 20/10/1998)

Prestazioni specialistiche per il controllo della gravidanza fisiologica, escluse dalla partecipazione al costo
All'inizio della gravidanza, possibilmente entro la 13a settimana, e comunque al primo controllo:90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.H  90.65.3 GRUPPO SANGUIGNO ABO e Rh (D), qualora non eseguito in funzione preconcezionale,90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) (S)90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) (S/U)91.26.4 VIRUS ROSOLIA ANTICORPI: in caso di IgG negative, entro la 17A settimana91.09.4 TOXOPLASMA ANTICORPI (E.I.A.): in caso di IgG negative ripetere ogni 30-40 gg. fino al parto91.10.5 TREPONEMA PALLIDUM ANTICORPI (Ricerca quantit. mediante emoagglutin. passiva) (TPHA): qualora non eseguite in funzione preconcezionale esteso al partner91.11.1 TREPONEMA PALLIDUM ANTICORPI ANTI CARDIOLIPINA (Flocculazione) (VDRL) (RPR): qualora non eseguite in funzione preconcezionale esteso al partner91.22.4 VIRUS IMMUNODEF. ACQUISITA (HIV 1-2) ANTICORPI90.27.1 GLUCOSIO (S/P/U/dU/La)90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO88.78   ECOGRAFIA OSTETRICA (datazione ndr)90.49.3 ANTICORPI ANTI ERITROCITI (Test di Coombs indiretto): in caso di donne Rh negativo a rischio di immunizzazione il test deve essere ripetuto ogni mese; in caso di incompatibilità AB0, il test deve essere ripetuto alla 34a-36° settimana.
 Tra la 14a e la 18a settimana:90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO (*)
Tra la 19a e la 23a settimana:90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO..(*)88.78 ECOGRAFIA OSTETRICA (morfologica ndr)
Tra la 24a 27a settimana:90.27.1 GLUCOSIO (S/P/U/dU/La)90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO (*)
Tra la 28a e la 32a settimana:90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.90.22.3 FERRITINA (P/(Sg)Er): in caso di riduzione del volume globulare medio90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO (*)88.78 ECOGRAFIA OSTETRICA (accrescimento o biometrica ndr)
Fra la 33a e la 37a settimana91.18.5 VIRUS EPATITE B ŒHBV© ANTIGENE HBsAg91.19.5 VIRUS EPATITE C (HCV) ANTICORPI90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO (*)91.22.4 VIRUS IMMUNODEF. ACQUISITA (HIV 1-2) ANTICORPI in caso di rischio anamnestico
Tra la 38a e la 40a settimana90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO (*)
Dalla 41a settimana88.78   ECOGRAFIA OSTETRICA: su specifica richiesta dello specialista75.34.1 CARDIOTOCOGRAFIA: su specifica richiesta dello specialista; se necessario, monitorare fino al parto______________________________
(*) In caso di batteriuria significativa
90.94.2 ESAME COLTURALE DELL'URINA (URINOCOLTURA) Ricerca completa microrganismi e lieviti patogeni. Incluso: conta batterica.
 Il bilancio di salute, mano a mano che ci si avvicina alla data stimata per la nascita, diventa anche occasione per affrontare insieme i vari temi legati al parto ("per avere garantito il diritto alla scelta nel mio secondo parto." dice mamma Ilaria), dalla preparazione del pavimento pelvico, alla valigia per la degenza in ospedale ( se si sceglie di partorire in ospedale), alle cose utili durante il travaglio, fino ad argomenti più "caldi" come il travaglio, il parto, il dolore e i vari rimedi che abbiamo a disposizione per affrontarlo e gestirlo al meglio cavalcandone la forza anzichè esserne travolte, per farne un potente alleato verso una nascita sicura e sana ("aiuta la donna a non subire la gravidanza e il parto, ma a viverli in modo attivo, facendo luce sulle potenzialità intrinseche del corpo femminile e valorizzandole, accompagnando la donna ad una maggiore consapevolezza di sè, al fine di esercitare pienamente il diritto di scelta sul proprio percorso nascita." dice mamma Chiara).
Ma si può cominciare anche ad introdurre i temi legati al post-parto, ovvero cosa aspettarsi dopo, come mantenere la propria igiene personale, consigli utili per l'allattamento e la cura del neonato.

Qualora la futura mamma e il futuro papà scegliessero di partorire a casa, dopo la 37esima settimana i controlli si intensificheranno con cadenza settimanale e si preparerà la casa attrezzandola con ogni supporto che possa essere utile ("da sempre penso che la gravidanza sia un momento della vita della donna naturale, fisiologico e visto che la donna è stata "programmata" per partorire e il bimbo per nascere, ho sempre immaginato il parto in casa, quindi da qui la scelta delle ostetriche che mi stanno seguendo dall'inizio della mia prima gravidanza" dice mamma Luana).

 Se sei di Genova o dintorni, scrivici a coge.lemaree@gmail.com o vienici a trovare su facebook alla pagina COGe Le Maree e chiedi della tua ostetrica!!!!

lunedì 12 maggio 2014

In gravidanza con l'ostetrica accanto!

IN GRAVIDANZA CON L'OSTETRICA ACCANTO

Articolo n° 1 
È individuata la figura dell'ostetrica/o con il seguente profilo: l'ostetrica/o è l'operatore sanitario che (...) assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato. D.M. 14/09/1994 n.740

 Alle donne con gravidanza fisiologica deve essere offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell'ostetrica/o. In collaborazione con l'ostetrica/o il medico di medicina generale, i consultori e le altre strutture territoriali costituiscono la rete di assistenza integrata alla donna in gravidanza. Questo modello prevede, in presenza di complicazioni, il coinvolgimento di medici specializzati in ostetricia e di altri specialisti. Linee Guida ISS Gravidanza Fisiologica 2011

 Midwife and GP -led models of care should be offered to women with an uncomplicated pregnancy. Routine involvement of obstetrician in the care of women with an uncomplicated pregnancy  at scheduled times does not appear to improve perinatal outcomes compared with involving obstetricians when complications arise. NICE Antenatal guidance

immagine della'ostetrica Teresa-Lin

Le linee guida nazionali ed internazionali, nonchè il profilo professionale stesso dell'ostetrica, ormai concordano nell'inquadrare l'assistenza alla gravidanza fisiologica da parte dell'ostetrica come la migliore e la più indicata per la Donna, evidenze scientifiche alla mano.

D'altra parte la gravidanza, ormai è chiaro a tutti (credo medici compresi anche se non lo ammettono), non è uno stato di malattia, ne una condizione patologica, ma uno stato di salute perfettamente fisiologico verso il quale il corpo femminile è predisposto geneticamente e da sempre. E l'ostetrica è la figura professionale che per formazione e competenze è preposta ad accompagnare la Donna attraverso questo meraviglioso percorso che porta alla nascita, in quanto professionista della fisiologia. Il medico è colui il quale per formazione e competenze si occupa di curare una condizione patologica. Dunque l'ostetrica assiste e accompagna la Donna durante la gravidanza fisiologica e richiede la collaborazione e l'intervento del medico allorquando valuti un discostarsi dalla fisiologia durante la gravidanza. O perlomeno questo è quanto dovrebbe avvenire se la cultura della medicalizzazione non avesse "distorto" tale visione e quanto accade ormai in molti paesi del nord Europa, che dovrebbero rappresentare un modello per noi.

Come mai 9 donne su 10 sono portate a rivolgersi ad un medico ginecologo dall'inizio della gravidanza?
Come mai 9 donne su 10 nemmeno sanno che potrebbero essere seguite mensilmente da un'ostetrica di fiducia per tutta la durata della gravidanza?

Non voglio fornire risposte, solamente portarvi a riflettere su un modello assistenziale tutt'ora prevalente qui in Italia ma che stona con quanto viene consigliato ormai all'unanimità dalle linee guida nazionali ed internazionale, stilate ovviamente sulla base delle evidenze scientifiche.

Proviamo a capire insieme cosa porta una Donna che ha appena scoperto di aspettare un bimbo a rivolgersi al medico ginecologo, barrate la o le caselle che maggiormente si avvicinano al vostro pensiero:

-Non conosco a chi altri potrei rivolgermi.
-Lo fanno tutte.
-Lo ha fatto mia madre, si fa così.
-Me lo ha consigliato il medico di base.
-Me lo ha consigliato la mia amica.
-Così sono sicura che vada tutto bene.
-Così se serve mi da le medicine adatte.
-Mi fa le ecografie tutti i mesi.
-Così verrà in ospedale al parto.
-Così sono tranquilla che se qualcosa non va lui lo scopre subito.
.......

Ora, l'intento di questo articolo non è denigrare la figura del medico, assolutamente.
Il medico è un professionista importantissimo ed essenziale, così come la diagnostica e l'intervento farmacologico. Ma tale intervento va proposto al posto giusto e nel momento giusto, non a scopo preventivo. Solo se necessario! Quando necessario! Quindi non come approccio routinario.

E la Donna, futura Madre, non va considerata una tabula rasa da plasmare secondo le proprie idee, qualcuno privo delle competenze necessarie a comprendere ciò che avviene dentro di se, una persona sprovveduta e indifesa con la quale instaurare un rapporto di dipendenza affinchè essa si affidi al nostro "sapere" e ai nostri strumenti.
La Donna, futura Madre, possiede già ogni risposta, dentro di se. Conosce perfettamente il proprio corpo, i segnali che esso le invia e la risposta a tali segnali, per il bene suo e della vita che porta dentro di se. Solo che talvolta essa non sa di sapere, perchè lo ha dimenticato. O meglio, la nostra cultura glielo ha fatto dimenticare. Ci fa credere che le risposte le abbiano gli altri, i professionisti, chi ha studiato. E ci porta inevitabilmente ad affidarci ad essi, a delegare tutto ad essi.
Bene, il compito di chi accompagna una futura Madre nel suo percorso, è quello di aiutarla a riprendersi in mano questa conoscenza che nessuno più di lei stessa possiede. Di aiutarla nella strada verso la consapevolezza, anzichè fornirle risposte preconfezionate dall'alto. E ciò può essere fatto attraverso strumenti antichi e sapienza antica, che rispettino la salute di Madre e Nascituro, sia fisica che psicologica, con discrezione e rispetto, con fiducia verso la Donna che sa più di chi l'accompagna e l'assiste!


Io scelgo un'Ostetrica! Accanto alla Madre, per la Madre!

Se sei una futura Mamma Ligure e in particolare genovese, scrivici a coge.lemaree@gmail.com e richiedici un colloquio informativo e conoscitivo!



venerdì 2 maggio 2014

Siamo nate! Siamo...LE MAREE!

Eccomi di nuovo a scrivere dopo un po' di tempo!
Sono tempi di grandi cambiamenti e oggi vorrei raccontarveli qui!

Come immaginerete o saprete, non sono l'unica ostetrica libera professionista qui a Genova, ma sono in ottima compagnia!!!!
Conoscevo già da qualche anno Alessandra Parisi e Teresa-Lin, che lavoravano insieme e con le quali abbiamo organizzato insieme alcuni eventi (la presentazione di "E se poi prende il vizio?" con Alessandra Bortolotti e la proiezione di Freedom for Birth) ed Elisa Casazza, con la quale abbiamo organizzato altri incontri sul tema delle vaccinazioni, che lavorava insieme ad Alice Musico, che conobbi per la prima volta in occasione di un evento informativo per operatori sul lutto perinatale.
Infine conobbi a novembre scorso Adele Moncagatta, ostetrica perugina trasferitasi a Genova.

Tutto cominciò proprio la settimana dopo aver incontrato Adele.
Per caso navigando su facebook incappai in un post di un'amica che pubblicizzava la propria presenza alla fiera Natalidea, così ci dicemmo "Ma perchè non sfruttare questa fiera per far conoscere la figura e le competenze dell'ostetrica libera professionista?". Detto e fatto, eccoci col nostro piccolo stand organizzato e messo su in fretta e furia una settimana prima dell'inizio della fiera con materiali trovati in casa, relegate dietro ad una colonna e ad una Smart, accanto agli spifferi delle porte d'uscita e accanto allo stand delle ballerine del burlesque...cariche come non mai!!!

Fu una bella occasione per conoscersi, per scoprire gli obiettivi e i sogni in comune e condividere la stessa passione per questa bellissima professione ostetrica!

Forti e cariche di questa energia positiva, decidemmo di lanciarci anche per la fiera successiva, che si sarebbe tenuta ad inizio aprile, con l'obiettivo di organizzarla per tempo e meglio!
Ma perchè non farlo come gruppo e in veste ufficiale anzichè come singole? Si sa che l'unione fa la forza!!
Il sogno di tutte è quello di una casa maternità qui a Genova, perchè non mettersi insieme, associandosi, per perseguirlo?
Iniziamo a parlarne...

Intanto durante uno dei corsi in piscina ne parlo con una delle mamme, Debora, e scopro che il suo sogno sarebbe stato quello di aprire un centro di riferimento per le donne ad Alghero, sua città natale.
Ecco che presento Deb alle altre e come se fosse la cosa più naturale del mondo diventa parte integrante del gruppo, anzi, potremmo dire elemento trascinatore del gruppo, colei che tiene le fila e coordina i lavori!
Il parlarne piano piano si inizia a concretizzare...scriviamo e approviamo lo statuto e troviamo il nome, in parte grazie ad un concorso su facebook, in parte grazie ad una luuuuunga riunione serale (la prima di parecchie altre!!).

Nel frattempo la vita di Alice assume risvolti nuovi e inaspettati perciò decide per il momento di camminare al nostro fianco dal di fuori del gruppo, come nostra fan numero 1!

Ma ci mancava ancora un membro!
Eh sì, perchè il nostro progetto prevedeva uno spazio dedicato ai piccoli, uno spazio accogliente, sicuro ed organizzato ove accoglierli mentre la mamma frequenta un corso, fa una visita di controllo, va al lavoro o a far compere. Ecco che Anna, super-mamma di quattro bimbi e mia grandissima amica, entra a far parte del gruppo come educatrice.

La squadra adesso è al completo, ci registriamo....siamo ufficialmente...

 Le Maree

Da sinistra Alessandra, Elisa, Adele, Debora, Teresa, Emanuela...manca solo Anna!

Ma che fanno Le Meree? Potremo dire...una marea di cose!
Eh sì, perchè l'obiettivo è quello di fornire servizi alla DONNA, alla FAMIGLIA, alla COPPIA a 360°: dalla contraccezione, alla prevenzione ginecologica, all'assistenza in gravidanza fino al parto (in casa propria o in casa maternità, ma anche accompagnato in ospedale), all'assistenza dopo la nascita e nel primo anno del bambino, fino alla menopausa, il tutto passando attraverso corsi di gruppo e incontri individuali per un accompagnamento attivo verso una nascita ed una maternità consapevole e per mantenersi in salute e in pieno benessere ad ogni età!

Al momento noi Maree siamo alla ricerca di una sede, della nostra futura Casa di Maternità, ma non siamo ferme, anzi!! Ogni corso e ogni incontro sono attivi nelle sedi che ci hanno ospitate fino ad adesso, per poi convogliare nella sede nuova e ognuna di noi è pronta ad assistere le future mamme o le neomamme anche al domicilio!

Il SITO è in costruzione, ma ci trovate su facebook come
profilo CoGe Le Maree e come
fan page  COGe Le Maree attraverso la quale trovare tutti gli eventi e i corsi in programma all'interno della sezione eventi.

Cosa aggiungere? E' cominciata una nuova avventura, che sta portando con se grandi novità e cambiamenti, una svolta nella mia vita di "ostetrica solitaria abituata a far tutto da sè e non far capo a nessuno"...ma le novità, si sa, ti crescono e ti arricchiscono e quindi carica di energia positiva e di 4 nuove amiche...parto per questa avventura!!!

Emanuela