giovedì 30 gennaio 2014

Vaccinazioni pediatriche, Autismo e Nanopatologie-Convegno, Genova, 1 febbraio 2014

Siete tutti invitati a partecipare a questo importantissimo convegno 
che si terrà a 
Genova 
SABATO 1° FEBBRAIO 2014 
dalle ore 10.00 alle ore 16.00 
presso il 
Centro Congressi del NOVOTEL GENOVA OVEST






lunedì 13 gennaio 2014

ALLATTAMENTO AL SENO: chi ben comincia...ovvero come cominciare serenamente!

Questo articolo è dedicato alle future mamme in cerca di informazioni sull'allattamento in vista della nascita.

Non che in giro per il web manchino informazioni, anzi!
Purtroppo però occorre distinguere tra "informazioni" e "Informazioni": sul web c'è di tutto e scrive chiunque! Occorre infatti valutare la fonte di tali informazioni e che tale fonte sia scevra da interessi economici o personali.

Non che ai corsi di accompagnamento alla nascita si ometta l'argomento, ma spesso i tempi sono limitati e si preferisce dedicare maggior attenzione ad argomenti di interesse più immediato ed urgente come il travaglio, il parto o... il dolore!

Oggi quindi vorrei provare a scrivere qualcosa di semplice e molto pratico che possa fornire le basi per cominciare serenamente l'allattamento, perchè ...

...chi ben comincia....

Care mamme, anzitutto ricordate che
  il seno produce latte in risposta alla richiesta, ovvero in base a quanto viene svuotato e frequentemente stimolato: più spesso viene attaccato il bimbo e più egli lo svuota, più il seno produce latte (e ovviamente viceversa, meno viene stimolato e svuotato e meno latte produce, altrimenti si riempirebbe sino a scoppiare!). 
Il seno "capisce" quanto latte occorra al bimbo e si regola!

Ricordate quindi di allattare a richiesta, anche perchè il latte che il bimbo succhia appena comincia la poppata non è lo stesso che viene prodotto dopo un certo tempo che egli è al seno. 
Il "primo latte" è più ricco di vitamine e sali minerali e serve a dissetare il bimbo, a fornirgli i liquidi di cui ha bisogno, mentre il "secondo latte" è più ricco di grassi ed è responsabile del suo senso di sazietà e del suo aumento di peso.
Noi non possiamo sapere quanto un certo bimbo impiegherà ad arrivare a succhiare il secondo latte e nemmeno quando egli si sarà saziato di esso!! Alcuni bimbi impiegano più tempo, altri meno!

Non dobbiamo necessariamente offrire entrambi i seni, spesso nelle prime settimane il neonato si alimenta ad un seno per volta, lasciamo che ne svuoti uno in profondità ed eventualmente dopo che si sarà staccato spontaneamente offriamo il secondo (non è detto che lo voglia, nel caso non allarmatevi!).

Allattare a richiesta significa anche non guardare l'orologio tra una poppata e l'altra o durante la poppata stessa. 
Lasciamo al neonato il tempo di cui ha bisogno, non mettiamogli fretta, farà delle pause in cui resta attaccato al seno, magari con gli occhi chiusi, senza succhiare...è normale, poi riprenderà con maggior vigore!

Sappiate anche che non esiste un momento della giornata in cui avrete meno latte! Il latte materno è "vivo" e cambia durante i vari momenti della giornata per adattarsi alle esigenze del bambino, così come cambia mano a mano che il bimbo cresce, per adattarsi alle sue mutate esigenze della crescita. 
Cambia, ma non sparisce improvvisamente tranne che in rarissimi casi in cui un trauma molto forte o uno shock possono rallentarne drasticamente (ma solitamente momentaneamente) la secrezione.

Ricordate sempre che il colostro è fatto apposta per il neonato, quindi non è mai scarso o insufficiente
Lo stomaco del neonato è molto piccolo e il colostro molto denso e concentrato. Se la Natura ha predisposto che fosse il suo primissimo nutrimento, è evidente e inconfutabile che sia quanto di meglio ci sia per lui...fidiamoci!!!! 

Le prime ore dalla nascita sono molto importanti per l'attaccamento e l'avvio dell'allattamento, il neonato andrebbe posto nudo sul petto materno a contatto pelle a pelle, semplicemente sostenuto, lasciato libero di cercare il seno, di attaccarsi quando lo desideri e per quanto lo desideri.
Il colostro può già essere secreto dal seno materno in gravidanza, ma sarà la nascita ad innescare il meccanismo vero e proprio della produzione, sia che essa avvenga naturalmente, sia che essa avvenga con il taglio cesareo.
Chiedete di essere appoggiate dal personale presente ed assistite in queste prime fasi di conoscenza reciproca se ne sentite il bisogno. Non abbiate mai paura di chiedere e richiedere tale assistenza.

Se potete non separatevi dal bambino nei giorni della degenza! Il rooming-in ad alcune mamme può sembrare faticoso, ma è essenziale per avviare armoniosamente e senza intralci esterni l'allattamento. Un neonato affidato alla nursery non sempre viene portato alla mamma se piange per la fame. Spesso viene somministrata una soluzione glucosata per tamponarne la fame in attesa di essere portato a lei. Tale soluzione riempie il suo stomaco e ne rallenta l'istinto di attaccarsi al seno materno, rischiando che esso non venga poi stimolato adeguatamente.
In ogni caso, esigete sempre di essere informate prima di qualsiasi somministrazione di liquidi/farmaci/soluzioni al vostro bambino. E' vostro diritto (ma anche dovere) esprimerne il consenso!

Allattando a richiesta, nel giro di pochi giorni la produzione di latte nel seno aumenta sensibilmente e la sensazione potrebbe essere quella di un seno teso, duro, dolente e caldo al quale il bimbo fatica ad attaccarsi e dal quale il latte stesso potrebbe sgorgare più a fatica. Per alleviare tale sensazione, drenare i dotti affinchè non si occludano e facilitarne l'attacco al seno, provate a porre sul seno la borsa dell'acqua calda per circa 20 minuti prima della poppata, dopodichè massaggiate il seno partendo dalla radice in direzione del capezzolo per scioglierne gli addensamenti e quindi attaccate il neonato per svuotarlo.
Ripetete la stessa procedura più volte nell'arco della giornata e riprendetela ogni qual volta il seno ripresenti le stesse caratteristiche (ingorgo mammario).
Ricordate che nessun tiralatte, manuale o elettrico, potrà mai produrre una suzione paragonabile a quella del neonato!!!!!

Le ragadi si prevengono attaccando correttamente il neonato al seno! Non occorre alcuna preparazione in gravidanza attraverso fastidiose spugnature , olii o creme. Semplicemente un attacco corretto al seno!
Si parla di allattamento al seno e non di allattamento al capezzolo. Quindi il neonato dovrebbe prendere con la bocca più seno possibile, soprattutto con la parte inferiore della bocca, in corrispondenza del mento, in modo che il capezzolo resti sul palato, in profondità nella bocca. Un attacco corretto oltre a prevenire la comparsa delle ragadi, permette un più efficace svuotamento del seno.

Tenete il bimbo molto vicino al seno, naso e mento aderenti al seno stesso, lui girato verso di voi e sostenuto all'altezza del seno da uno o più cuscini. Se sente scivolare via la presa dal seno tenderà a serrare le gengive "mordendo" il capezzolo e provocando dolore. Se il seno è grosso all'inizio potrebbe essere utile sorreggerlo con la mano proprio per facilitare il neonato ed evitare che gli scivoli via il seno di bocca. Se il neonato succhia il capezzolo sentirete dolore. In generale l'allattamento non dovrebbe provocare dolore, se il dolore non cessa mentre lui succhia, occorre staccarlo dolcemente inserendo un vostro dito mignolo in bocca e riattaccarlo correttamente.

Qualora ci fosse una ragade, i migliori risultati di guarigione si ottengono spremendo un po' di latte dopo la poppata e spalmandolo sul capezzolo e l'areola e poi lasciando asciugare all'aria. Ovviamente attenzione ad attaccare correttamente il neonato al seno. Evitate creme o lozioni che implichino il lavaggio del capezzolo prima della poppata. Non esporre la pelle a lavaggi frequenti permette alla cute di proteggersi naturalmente attraverso le sostanze protettive secrete dalla cute stessa. E' sufficiente lavarsi quotidianamente sotto la doccia come si farebbe in qualsiasi situazione.

Limitate l'uso del paracapezzolo in presenza di una ragade sanguinante e molto dolorosa. Una volta adottati gli accorgimenti per favorirne la guarigione la ragade dovrebbe risolversi in pochi giorni, a questo punto cercate di non utilizzare più i paracapezzoli poichè la stimolazione e lo svuotamento del seno non sarebbero altrettanto efficaci di quelli prodotti da un attacco al seno diretto.

Evitare per quanto è possibile l'uso delle coppette assorbilatte o limitarlo alle sole uscite fuori casa, concorre alla prevenzione e alla guarigione delle ragadi poichè aiuta a mantenere il capezzolo asciutto. Previene anche la comparsa della candidiasi, poichè la Candida trova terreno fertile in un ambiente caldo/umido.

Alternare le posizioni del bimbo al seno nell'arco della giornata permette di svuotare tutti i dotti evitando che uno o più di essi si occludano. Trovate un approfondimento sulle varie posizioni e sui benefici legati a ciascuna di esse al seguente link ed un altro sull'alimentazione materna in allattamento a quest'altro link.

Non tenete in casa la bilancia!!!!!! Vi indurrebbe in tentazione e pesereste il bimbo tutti i giorni, quando invece non andrebbe pesato più di una volta a settimana (ma anche meno) poichè una misurazione obiettiva è quella perlomeno da una settimana all'altra. L'ideale sarebbe pesarlo al consultorio o in farmacia, possibilmente sempre sulla stessa bilancia. Quando cresce di almeno 110/120 gr a settimana sta molto bene!!! 
Ricordate che benessere non equivale a ciccia a tutti i costi. Alcuni bimbi sono costituzionalmente predisposti a crescere maggiormente in peso, altri in altezza...è comunque crescita!!!
Assicuratevi che le curve di crescita utilizzate dal vostro pediatra siano quelle per i bimbi allattati al seno e non quelle per il latte artificiale, c'è una sostanziale differenza!

Siete comunque voi mamme a sapere se il bimbo sta bene e cresce!!!! Abbiate fiducia in voi stesse e nell'osservazione del bimbo. Osservate che sia vivace, vigile quando sveglio, che il suo sia un pianto vigoroso, che abbia un buon tono muscolare, contate almeno 5/6 pannolini bagnati nell'arco di 24 ore e 2/3 scariche intestinali. Se può farvi sentire più sicure annotatevi questi parametri su un quaderno dedicato!

Se vi sentite in difficoltà, non esitate a chiedere aiuto alle persone giuste...ostetriche, doule, consulenti ibclc, consulenti LLL!!!

Buon inizio a tutte!!!
Emanuela





giovedì 2 gennaio 2014

PETIZIONE perchè anche il Liguria la Donna possa scegliere dove partorire!

Insieme alle colleghe ostetriche libere professioniste genovesi e all'impegno di Luana Ciambellini, stiamo portando avanti un progetto perchè anche in Liguria le donne possano scegliere il luogo del parto e pertanto la raccolta firme serve ad ottenere il rimborso delle spese riguardanti il parto domiciliare, poichè solo così si potrà veramente parlare di libertà di scelta del luogo del parto, perciò....
firmate numerosi e girate la petizione!!!!

"Perché è importante
Nascere è gioia, non malattia. Non è forse la cosa più naturale del mondo .... nascere? I bambini sanno nascere e le mamme partorire, basta solo ascoltare il proprio corpo ed essere accompagnate e assistite da personale qualificato e professionale come le ostretiche. Una donna, una madre, deve sentirsi libera di scegliere dove partorire senza avere preoccupazioni delle spese e dei costi elevati dei servizi che dovrebbero essere un aiuto dalla comunità. Ha il diritto di partorire in un luogo protetto, naturale e sicuro, quale posto migliore se non casa propria? La Regione, attraverso la Asl di appartenenza, potrebbe erogare alla famiglia che decide di avere il bambino nella sua casa o in casa maternità l’equivalente del costo medio di una degenza ospedaliera di madre e neonato per il parto e puerperio fisiologico. In pratica, si tratterebbe di un semplice “spostamento di fondi”, senza nessun tipo di aggravio per la spesa sanitaria già prevista per ogni nascita. 
Forse non tutti sanno che l'Emilia Romagna rimborsa fino all'80% della spesa per coloro che partoriscono a domicilio. Oppure, che in Piemonte il parto a domicilio è uno dei servizi che forniscono le stesse ostetriche della ASL (gratuitamente, dunque). Inutile dire che in questo modo si risparmiano anche soldi pubblici, dal momento che il rimborso per un parto in casa è minore del costo di un parto spontaneo in ospedale, compresa degenza (in genere di tre giorni), ginecologo, anestesista, eccetera. A supporto della nostra richiesta aggiungiamo le seguenti considerazioni: - L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che «la donna deve avere la possibilità di partorire in un luogo che sente sicuro, al livello più periferico possibile in cui sia possibile fornire assistenza appropriata e sicurezza. Per donne con gravidanze a basso rischio, tali luoghi posso essere la casa, le case maternità, gli ospedali» ("Care in Normal Birth: a Practical Guide", Report of a technical Working Group, WHO Publication no. WHO/FRH/MSM/96.24, Geneva); - il Parlamento Europeo, con la risoluzione A2 – 38/88 (Carta Europea dei diritti della partoriente), considera tra i diritti della partoriente che sia assicurata «l'assistenza adeguata qualora venga scelto il parto a domicilio, compatibilmente con le condizioni psicofisiche della partoriente e del nascituro e con le condizioni ambientali»; - la pratica del parto a domicilio è ampiamente diffusa in alcuni paesi del Nord Europa, in particolare l'Olanda e l'Inghilterra, risultando sicura, sia per il bambino che per la mamma, grazie all'applicazione di protocolli internazionali riconosciuti . in Italia il 24 aprile 2000, è stato adottato il “Progetto obiettivo materno-infantile relativo al Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000”. Detto provvedimento ha indicato, quali obiettivi da perseguire nell'assicurare i livelli essenziali di assistenza, “la tutela della salute della donna in tutte le fasi della vita con particolare riferimento... al sostegno del percorso nascita, all'assistenza alla gravidanza fisiologica…”, nonché l'attivazione di “processi assistenziali tendenti alla sempre maggiore umanizzazione dell'evento nascita, coniugando la possibilità di far coesistere la sicurezza per la partoriente ed il nascituro ed il rispetto di quanto desiderato dalla donna in questa fase così delicata del suo ciclo vitale” e di “processi di assistenza domiciliare puerperale”. 
Vi preghiamo di firmare anche se non abitate in Liguria ma per spirito di solidarietà."
testo tratto dalla descrizione della petizione "Per la libertà di scelta del luogo del parto e il rimborso economico del  parto a domicilio in Liguria", promossa da Luana Ciambellini su AVAAZ.org